Principali cause genetiche dell’infertilità

Le tecniche di riproduzione assistita rendono possibile che alterazioni genetiche possano essere trasmesse ai figli e tale rischio è in molti casi veramente elevato. La ICSI ha suscitato i dubbi maggiori circa un possibile aumento di malattie genetiche nei figli, poiché essa oltrepassa i normali meccanismi fisiologici della fertilizzazione.

L’identificazione di fattori genetici in una coppia infertile è pertanto obbligatoria sia per una diagnosi ed un trattamento accurati.

Le società scientifiche coinvolte nelle diverse branche della Medicina della Riproduzione hanno elaborato delle linee guida da seguire. In queste sono state incluse solo le cause di infertilità genetica rilevanti per prevalenza e per rischio di trasmissione.

Cause genetiche di infertilità femminile

1- Alterazioni cromosomiche dei cromosomi

Possono essere di numero o di struttura sia a carico dei cromosomi sessuali che degli autosomi.

Per numero si intendono le aneuploidie, cioè quando vi è un cromosoma in più o in meno. Queste possono presentarsi in tutte le cellule dell’organismo o essere presenti solo in una parte di queste, in questo caso si parla di mosaicismo. (es. Sindrome di Turner 45,0X o Sindrome del triplo X 47,XXX).

Per aberrazioni di struttura si intendono le forme alterate dei cromosomi sia sessuali che autosomici come le traslocazioni, delezioni, inversioni, duplicazioni.

2- Mutazioni geniche sono quelle a carico di alcuni geni che se alterati possono causare una diminuita fertilità o essere trasmessi ai figli, Anche queste possono essere a carico dei cromosomi sessuali o degli autosomi. (es. sindrome dell’ X fragile, mutazione del gene della fibrosi cistica, mutazione dei recettori dell’FSH e LH)

3- Produzione di ovociti portatori di alterazioni cromosomiche per danni, dovuti in prevalenza all’età materna avanzata, verificatisi durante la meiosi (non- disgiunzioni), in cui appunto gli ovociti si formano. .

Alla luce di queste osservazioni è opportuno fare l’analisi del cariotipo ( studio dell’assetto cromosomico) durante la fase diagnostica della donna con disfunzione ovarica, in presenza di amenorrea primaria o in caso di poliabortività e comunque sempre prima di un trattamento di riproduzione assistita.

Cause genetiche di infertilità maschile

Come per la donna le cause di infertilità genetica maschili Includono sia alterazioni cromosomiche che mutazioni di alcuni geni.

1- Alterazioni cromosomiche dei cromosomi sessuali (Es. Sindrome di Klinefelter 47,XXY, Sindrome del supermaschio 47,XYY) o degli autosomi (traslocazioni, inversioni, delezioni, duplicazioni)

2- Mutazioni geniche , in particolare legate al cromosoma Yq, quali le microdelezioni del braccio lungo su cui è presente il gene AZF a,b, c.o sindromi dovute a mutazioni su cromosomi autosomici come quelle della Fibrosi cistica.

3- Alterazioni presenti solo negli spermatozoi (come le aneuploidie spermatiche)

Quindi anche per l’uomo è necessario fare in prima battuta l’analisi del cariotipo e poi in base ad una attenta anamnesi le altre eventuali indagini. In particolare, in presenza di una severa oligospermia in cui è probabile avere la necessità di ricorrere a tecniche di riproduzione assistita, è opportuno fare il controllo delle microdelezioni del cromosoma Y, perché questo tipo di anomalia viene sicuramente trasmessa dal padre all’eventuale figlio maschio.

E’ sempre opportuno, in presenza di una qualsiasi alterazione genetica, effettuare anche una consulenza genetica al fine di rendere la coppia consapevole sia dei propri problemi che di quelli che possono trasmettere ai figli.

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