Intolleranze ai solfiti
I solfiti sono additivi conservanti utilizzati sia in campo alimentare che farmaceutico ad azione antisettica, antiossidante, colorante e per evitare l’imbrunimento del cibo.
Le fonti principali di solfiti sono il vino, la birra alcolica e non alcolica, alcuni cereali, i salumi, i succhi di frutta, le marmellate. Anche alcuni spray utilizzati nella ristorazione per mantenere un aspetto “fresco” dei prodotti, oltre che in alcuni additivi usati nei farmaci.
La combinazione tra solfiti alimentari e acidità gastrica produce anidride solforosa, questa causa broncospasmo nei soggetti predisposti, soprattutto in quelli allergici all’aspirina.
In genere gli individui sani, possono assumere una dose giornaliera di solfiti che va da 0 a 0,7mg per kg di peso corporeo, senza avere delle conseguenze di alcun genere, perché l’organismo ha un sistema di detossificazione dell’anidride solforosa prodotta in modo fisiologico dal metabolismo degli amminoacidi. Ma in qualunque momento della vita, una persona predisposta può sviluppare sensibilità ai solfiti, che possono causare reazioni allergiche e complicanze respiratorie gravi, si possono avere alterazioni vitaminiche e la manifestazione di emicranie dovute al sovraccarico del sistema detossificante.
Il test genetico prevede l’analisi dei polimorfismi del gene SUOX Solfito Ossidasi e del gene CBS, che sono coinvolti nella detossificazione dei solfiti nel nostro organismo. Si esegue con un semplice prelievo della saliva con un tampone buccale. I tempi di risposta sono brevi e viene fornito un referto completo di consigli terapeutici insieme ad una relazione dettagliata.